lunedì 19 ottobre 2009

Le parabole di Shelburn

la parabola del lupo e dell'agnello,

Il lupo voleva mangiarsi l'agnello.Ma il cane pastore cercò di impedirglielo.Così le anime buone dissero che il cane era cattivo assai, e vollero che si facesse pace.Pace tra il lupo e il cane pastore.Allontanato il cane pastore, il lupo si pappò l'agnello in quattro e quatt'otto, nel silenzio assordante delle (colpevoli) anime buone.Ancora adesso la raccontano che fu il cane ad aggredire il povero pacifico lupo.Anche se dell'agnello non c'è rimasto nemmeno più il ricordo.parola di Shelburn.

La parabola degli orsi scomparsi.

In quel tempo la gente piangeva dirottamente. Ruscelli di lacrime scorrevano dalle gote rubiconde di tenere fanciulle.Un viandante si fermò a guardare e chiese stupito- Perché piange tutta questa gente ? -- Stanno scomparendo gli orsi -- E come mai ? -- Fa sempre più caldo, non c'è più neve, e gli orsi scompaiono, per sempre, uah, uah, uah ! -- Su non faccia così. E poi, tutta quella neve che vedo ? -- Come può vedere neve se tutti gli scienziati dicono che non ce n'è ? -Il viandante ne raccolse un po' da terra- ...e questa cos'è ? -- Sarà panna montata, che vuole che le dica ? -- Ma è fredda... -- Certamente, la panna montata calda è una vera schifezza -- Non le posso dare torto. Ma questi orsi, quanti erano prima ? -- Erano ben cinquemila -- Ed adesso, quanti sono ? -- Si stima che siano tra i venti e i trenta mila. -- Ma allora sono aumentati. Perché piange la gente ? -- Vede, prima gli orsi che stavano scomparendo erano solo cinque mila. Era un problema. Volendo quantificarlo, era un problema per cinque mila animali.Ora gli orsi che stanno scomparendo sono molti di più, e quindi il problema è più grosso, perché più animali sono in pericolo. -E vedendo il viandante perplesso, aggiunse- Più animali in pericolo, più grosso è il problema. Come fa a non capire ? -- Già - mormorò il viandante grattandosi la zucca - ...come faccio a non capire ? -Parola di Shelburn.

La parabola della montagna

In quel tempo, uno straniero venne nella Terra dell'Arte, e vide una grande montagna.- Come si arriva là in cima ? - chiese ad una persona del luogo.- Ci sono due vie.L'una è irta di ostacoli. A chi vi si avventura viene messo un grosso carico in spalla, e mentre passa nei villaggi la gente lo insulta, e gli fa perdere tempo in ogni modo.Così la maggior parte desiste senza arrivare in cima, chi per paura, chi perché non sopporta i continui insulti o i continui ostacoli pretestuosi, chi perché si stanca o trova altro da fare. -- E l'altra via ? -- Oh, quella... è la teleferica,ma è destinata solo a quelli de sinistra. -E chi vuol capire capisca.parola di Shelburn.

Parabola delle capre e dei cavoli.

In quel tempo, un giovine furbone aveva novanta cavoli.- Ce ne voglion almeno cento, almeno cento ! - gli gridava il padrone.Almeno cento ? Qual'è il problema ?Aggiunse dieci capre, maschi e femmine, e contò:- Bene, adesso abbiamo cento capre e cavoli. -Giusto, ma dopo un certo tempo le capre si mangiarono dei cavoli, e nacquero tante belle caprette.E dopo qualche tempo, il furbone tornò a contare.E indovinate quante capre trovò e quanti cavoli ?Non è difficile immaginarlo.Basta volerlo capire... e chi vuol capire, capisca.Parola di Shelburn.

La Parabola del Buon Napoletano

Allora il Maestro disse: «Un uccellino cadde dal suo nido e rimase per terra mezzo morto. Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada; e lo vide, ma passò oltre dal lato opposto.Così pure un Brontolone, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. Ma un Napoletano passandogli accanto, lo vide e ne ebbe pietà; avvicinatosi, lo cibò di formiche morte e si prese cura di lui. Il giorno dopo, presi due denari, li diede ad un amico e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno".Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo del povero uccellino?Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia».Allora il Maestro gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa».
(Dal Vangelo apocrifo di San Pcosta)

Parabola del lupo e del can pastore.

In quel tempo un lupo feroce azzannava le pecore dei poveri pastori, seminando terrore e morte.Giunto nella Valle dei Rossi Tramonti, si lanciò contro le pecore di un pastore che viveva colà, ma il suo cane reagì con energia, mettendo in fuga il lupo.Il pastore fece alte lodi al suo fedele cane, e quella sera gli dette molta più carne, come premio.Ma il giorno dopo si presentò di nuovo il lupo feroce, in presenza dell'autorità, affermando che il cane pastore doveva essere abbattuto perché assai pericoloso, e come prova mostrò i segni dei morsi che aveva ricevuto.Come andò a finire è scritto nel gran libro di quella valle, ma io mi asterrò dal raccontarvelo, per stimolarvi a pensare.Parola di Shelburn.

La parabola del Diogene moderno.

In quel tempo un uomo con una lanterna elettronica in mano fu visto percorrere le strade del web in pieno giorno, osservando ogni bucum, ogni pertugium, ogni forum, e allontanarsi ogni volta con aria delusa se non disgustata.Un giornalista del Legno Storto lo fermò, e gli chiese- Cosa cerca dunque Lei, buon uomo, con questa lanterna elettronica in mano ? -Diogene levò uno sguardo allucinato verso di lui, che pareva di pietro, ed esclamò con foga:- Cerco l'uomo intellettuale di destra, e non lo trovo -Il giornalista gli chiese ancora- Posso far qualcosa per aiutarLa ? - Ma il filosofo, brandendo un bastone, lo minacciò:- Si tolga da lì davanti, che non vedo il Sole24ore, e nemmeno la Gazzetta del Mezzogiorno... -Parola di Shelburn

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